Terremoto in Turchia e Siria, la devastazione

Una scossa di magnitudo 7.8 ha colpito il sud della Turchia e il nord della Siria la notte scorsa, causando un bilancio tragico di almeno 1.358 morti. La Turchia registra almeno 912 vittime mentre in Siria se ne contano almeno 446 tra zone governative e aree controllate dai ribelli. Questa scossa è stata seguita da un’altra di magnitudo 7.5 che ha colpito il sudest della Turchia.

“Stiamo affrontando il più grande terremoto che abbiamo visto in 24 anni in questa regione. Finora si sono verificate 100 scosse di assestamento, di cui 53 con magnitudo superiore ai 4 gradi e 7 superiori ai 5 gradi. Possiamo dire che questi terremoti continueranno nei prossimi giorni”, afferma il dottor Haluk Özener, direttore dell’osservatorio Kandilli e istituto di ricerca sui terremoti, come riporta la Bbc in lingua turca.

Stato di emergenza

La ong siriana White Helmets (Caschi Bianchi) ha dichiarato lo stato di emergenza nel nord-est del Paese e ha lanciato un appello alle organizzazioni umanitarie internazionali affinché intervengano con aiuti in tempi rapidi. Il sisma è avvenuto alle 4:17 del mattino (le 2:17 ora italiana) e ha avuto il suo epicentro nei pressi di Gaziantep, città del sud est della Turchia a una cinquantina di chilometri dal confine siriano.

Centinaia di edifici sono stati distrutti dalla scossa, tra cui molte abitazioni e la Chiesa dell’Annunciazione di Iskenderun, cattedrale cattolica, che è quasi completamente crollata. La Farnesina al momento non segnala la presenza di connazionali coinvolti nel sisma.

La risposta delle autorità

I primi soccorsi e le operazioni di soccorso sono state effettuate dalle squadre di emergenza locali, ma molti aiuti sono stati inviati anche dall’estero. I paesi vicini come l’Iran e la Grecia hanno offerto il loro supporto alla Turchia, inviando squadre di soccorso e materiali medici. Anche l’Unione Europea ha offerto il suo aiuto alla Turchia e alla Siria, affinché possano affrontare le conseguenze del terremoto. Inoltre, molte organizzazioni umanitarie stanno lavorando duramente per fornire assistenza alle persone colpite dal sisma.

In questo momento di emergenza, la comunità internazionale è invitata a contribuire alle operazioni di soccorso e aiuti umanitari per aiutare le persone colpite dal terremoto. Con la devastazione causata dal sisma, molte famiglie sono state sradicate dalle loro case e hanno bisogno di supporto per affrontare questa difficile situazione. La ricostruzione delle aree colpite dal terremoto sarà un processo lungo e costoso, ma con l’aiuto di tutti, le comunità colpite potranno riprendersi e ricostruire le loro vite.

Per saperne di più sulla situazione attuale e sulle modalità per contribuire, è possibile visitare il sito ufficiale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Assistenza ai Rifugiati (UNHCR) o l’Associazione Internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa (ICRC).

Dipartimento della Protezione Civile sul terremoto

Il Dipartimento della Protezione Civile aveva diramato un allarme per un possibile maremoto, ma è stato successivamente revocato. Il sisma è stato avvertito anche in alcune province centrali della Turchia e in Israele.

Gli Stati Uniti offrono aiuto

La Casa Bianca ha dichiarato che gli Stati Uniti sono profondamente preoccupati per il terremoto e che sono pronti a fornire qualsiasi tipo di assistenza necessaria. Il Presidente Biden ha incaricato l’USAID di valutare le opzioni di risposta degli Stati Uniti per aiutare le persone più colpite. Continueranno a monitorare la situazione in coordinamento con il governo turco.

L’Ucraina offre assistenza

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha espresso le sue condoglianze alle vittime del terremoto su Twitter e ha offerto il suo supporto. Ha dichiarato che l’Ucraina è al fianco del popolo turco in questo momento difficile e che sono pronti a fornire l’assistenza necessaria per superare le conseguenze del disastro.

La Russia offre assistenza

Il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato che la Russia è pronta a fornire tutta l’assistenza necessaria alla Turchia e alla Siria in seguito al terremoto. Ha inviato un telegramma di condoglianze al leader turco Recep Tayyip Erdogan e ha dichiarato che la Russia è vicina al popolo siriano colpito dal sisma.

L’Unione Europea offre aiuto

Il vicepresidente della Commissione europea e rappresentante per gli Affari esteri, Josep Borrell, ha dichiarato che l’Unione Europea è pronta ad aiutare la Turchia e la Siria in seguito al terremoto. Ha espresso le sue condoglianze alle vittime e alle loro famiglie e ha sottolineato che l’UE è pronta a fornire assistenza umanitaria e supporto nella gestione della crisi.

Il terremoto ha causato danni ingenti e molte persone sono state evacuate dalle loro case. I soccorsi stanno cercando di raggiungere le zone colpite il più rapidamente possibile per fornire assistenza alle persone bisognose.

Farnesina: per ora nessun connazionale coinvolto

Fonti della Farnesina hanno confermato che al momento non ci sono connazionali coinvolti nel terremoto che ha colpito Turchia e Siria. L’Unità di Crisi del Ministero degli Esteri sta monitorando la situazione e agendo in stretto contatto con le rappresentanze diplomatico-consolari italiane nell’area.

A tutti gli italiani presenti nelle zone colpite, anche temporaneamente, si raccomanda di registrarsi sul sito “Dove siamo nel mondo” e scaricare l’app “Unità di Crisi” per cellulari, attivando la geolocalizzazione.

Forti scosse anche in Libano

La scossa di terremoto con epicentro in Turchia è stata avvertita anche in diverse città libanesi, causando una ondata di terrore tra la popolazione. La scossa è stata avvertita a più riprese a Beirut, Tripoli e altre città libanesi, ma per fortuna non ci sono state vittime o danni.

Una libanese ha dichiarato ai media locali di aver pensato fosse un altro 4 agosto, riferendosi alla devastante esplosione del porto di Beirut del 2020 che ha causato 250 morti e oltre 6.000 feriti. Il ministro degli interni libanese Bassam Mawlawi ha confermato che non ci sono state vittime in Libano, ma ha ordinato alla protezione civile di mettere in sicurezza i civili nelle aree con edifici e infrastrutture pericolanti.

I paesi si stringonointorno alle popolazioni colpite

In queste ore di emergenza, molte nazioni stanno offrendo il loro aiuto e solidarietà alle popolazioni colpite dal terremoto in Turchia e Siria. Il Presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha dichiarato lo stato di emergenza nella regione di Elazig, una delle zone più colpite, e ha invitato gli esperti internazionali a partecipare alle operazioni di soccorso. Il presidente siriano Bashar Al-Assad ha espresso la sua solidarietà alla Turchia e ha ordinato alla protezione civile di mettere a disposizione tutte le risorse necessarie per aiutare le vittime del terremoto.

Anche le organizzazioni internazionali come la Croce Rossa e l’UNICEF stanno offrendo il loro supporto alle popolazioni colpite, mentre i soccorritori lavorano instancabilmente per trovare eventuali superstiti e prestare assistenza ai feriti.