Le università svizzere sono sempre alla ricerca di nuove tecniche per garantire l’integrità degli esami e dei testi elaborati dagli studenti. Tuttavia, con l’avvento di strumenti basati sull’intelligenza artificiale come ChatGPT, il problema degli imbrogli diventa sempre più reale. In questo articolo, esploreremo come le università svizzere stanno affrontando questo problema e quali sono le possibili soluzioni per contrastare gli imbrogli con ChatGPT.

ChatGPT: un bot basato sull’intelligenza artificiale

ChatGPT è un bot basato sull’intelligenza artificiale che è in grado di fornire risposte a quasi tutte le domande. Secondo quanto riportato dai media, il programma ha già superato esami universitari di medicina, economia e legge negli Stati Uniti. In Svizzera, molti studenti lo stanno già utilizzando per riassunti, ricerche o per aiutarsi nello studio.

Tuttavia, il rapido sviluppo di questi programmi potrebbe presto portare a cambiamenti significativi nel metodo d’insegnamento e nelle valutazioni delle università svizzere. L’uso di questi programmi non è stato ancora regolamentato in modo specifico, ma sono in corso approfondimenti e presso alcune università svizzere sono stati istituiti gruppi di lavoro per affrontare la questione.

Le università svizzere si stanno preparando

Nelle università di Basilea, Berna, Lucerna, Zurigo e all’Università di Scienze Applicate di Zurigo (ZHAW), l’argomento ChatGPT è ben noto. Gli istituti sopra menzionati affermano di non essere a conoscenza di casi in cui gli studenti abbiano utilizzato senza autorizzazione ChatGPT in un elaborato. Tuttavia, il rapido sviluppo di questi programmi potrebbe presto portare a cambiamenti significativi. È probabile che le modalità di esame saranno adattate in modo che sia chiaro quale contributo arrivi dalla persona esaminata e quale dall’intelligenza artificiale. Gli esami orali diventeranno più importanti e l’attenzione si concentrerà maggiormente su competenze quali il pensiero critico e l’argomentazione, la capacità di risolvere i problemi, il lavoro di squadra interdisciplinare o la capacità innovativa.

Il tema caldo anche in Ticino

Anche in Ticino il tema degli imbrogli con ChatGPT è oggetto di discussione. DECS, USI e SUPSI stanno riflettendo sugli sviluppi di questa tecnologia. Al momento, non sono previsti cambiamenti significativi nel metodo d’insegnamento o nelle valutazioni. L’Università della Svizzera Italiana ha dichiarato che l’uso di tali strumenti verrà considerato illecito. Allo stesso modo, la SUPSI ha specificato che le frodi e le scorrettezze sono molto rare e le sanzioni adottate sono limitate. Tuttavia, le università stanno monitorando la situazione da vicino e potrebbero adottare misure più drastiche in futuro.

È importante sottolineare che l’uso di strumenti come ChatGPT per imbrogliare negli esami non solo è scorretto, ma è anche controproducente per gli studenti stessi. Infatti, gli esami sono un’opportunità per dimostrare le proprie competenze acquisite durante il percorso di studi e per migliorare il proprio apprendimento. L’uso di ChatGPT o altri programmi simili non solo non permette agli studenti di dimostrare le proprie competenze, ma li priva anche dell’opportunità di acquisire nuove conoscenze e di sviluppare le proprie capacità di pensiero critico.

Inoltre, l’uso di tali programmi può avere conseguenze negative sul mercato del lavoro. Le aziende, infatti, sono sempre alla ricerca di candidati con ottime capacità di pensiero critico, risoluzione dei problemi e capacità di lavorare in team. L’uso di programmi come ChatGPT per imbrogliare negli esami potrebbe quindi ridurre le opportunità di carriera degli studenti in futuro.

Per questo motivo, le università svizzere stanno cercando di trovare nuove tecniche per contrastare gli imbrogli con ChatGPT e garantire un ambiente di apprendimento equo per tutti gli studenti. Tra le soluzioni in fase di studio, ci sono l’adozione di nuovi metodi di valutazione, l’introduzione di tecniche di rilevamento automatico di plagio e l’istituzione di commissioni speciali per l’analisi di casi sospetti.

In conclusione, l’avvento di tecnologie come ChatGPT sta rivoluzionando il mondo dell’istruzione, ma l’uso scorretto di questi strumenti non deve essere tollerato. Le università svizzere stanno prendendo sul serio il problema degli imbrogli con ChatGPT e stanno lavorando per trovare nuove soluzioni per garantire un ambiente di apprendimento equo e stimolante per tutti gli studenti. È importante che gli studenti comprendano l’importanza di acquisire conoscenze e competenze in modo onesto e che si impegnino a rispettare le regole e l’etica accademica.

Per maggiori informazioni sull’argomento, è possibile consultare il sito del Ministero dell’Istruzione, della Ricerca e dell’Innovazione della Svizzera: https://www.sbfi.admin.ch/sbfi/it/home.html