Il Superbonus, incentivo fiscale introdotto dal governo italiano per sostenere le ristrutturazioni ed ecobonus, è stato recentemente sottoposto a un nuovo cambiamento normativo che ha suscitato diverse preoccupazioni. Con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale, è stato infatti bloccato il meccanismo di cessione dei crediti e lo sconto in fattura, misure che erano state introdotte per agevolare l’avvio dei lavori.
Sommario
Stop al Superbonus
Il decreto del governo ha generato diverse preoccupazioni per chi aveva già avviato i lavori di ristrutturazione. Chi si trova in questa situazione deve verificare se è possibile mantenere lo sconto o la cessione dei crediti. In ogni caso, è necessario rispettare alcune scadenze per poter beneficiare del Superbonus. Per gli interventi legati al Superbonus, entro il 17 febbraio 2023 devono risultare presentati la Cila per gli interventi diversi da quelli effettuati dai condomini, la Cila e l’adozione della delibera assembleare che ha approvato l’esecuzione dei lavori per gli interventi effettuati dai condomini, l’istanza per l’acquisizione del titolo abitativo per gli interventi di demolizione e ricostruzione di edifici.
Crediti incagliati
Il decreto ha anche cercato di risolvere il problema dei crediti incagliati che ha impedito a molte imprese di avviare i propri cantieri. Tuttavia, la soluzione proposta dal governo, che prevede la cessione dei crediti alle imprese clienti delle banche, ha generato un’altra difficoltà: la paura di finire coinvolti in eventuali sequestri della magistratura, nonostante l’acquisto dei crediti fosse stato effettuato in buona fede. Il decreto ha eliminato questo ostacolo.
Ecobonus standard e altri bonus
Lo stop alla cessione del credito riguarda non solo il Superbonus ma anche tutti gli altri bonus (ecobonus standard, bonus ristrutturazione, sismabonus ordinario, bonus barriere architettoniche). Il blocco avrà un impatto minore rispetto al Superbonus, in quanto resterà solo la detrazione fiscale attraverso la dichiarazione dei redditi: le spese vanno dunque pagate interamente, ma potranno essere detratte dalle tasse, con una percentuale che varia in base al tipo di bonus e ripartita su più anni.
Case green entro il 2030
Il blocco della cessione dei crediti avrà un impatto anche sul tema delle ristrutturazioni delle case green, obiettivo dell’Unione Europea. L’Italia è ancora indietro rispetto agli altri paesi europei e lo stop alla cessione dei crediti ridurrà notevolmente gli interventi necessari per raggiungere gli obiettivi prefissati. Secondo le stime, il 74% delle case italiane si trova in una classe energetica inferiore alla D, mentre l’obiettivo approvato dall’UE è quello di avere edifici residenziali con classe “E” di prestazione energetica minima entro il gennaio 2030 e “D” entro il 2033.
Conclusioni
Il blocco della cessione dei crediti e dello sconto in fattura rischia di compromettere seriamente il futuro del Superbonus e degli altri bonus. La detrazione fiscale, che rimane l’unica opzione disponibile, non sempre rappresenta un incentivo sufficiente per incentivare i proprietari di immobili a effettuare interventi di riqualificazione energetica e ristrutturazione. Si spera che il governo italiano possa trovare una soluzione efficace per superare questa situazione di stallo, in modo da continuare a sostenere l’ecosistema edilizio e incentivare la riqualificazione energetica degli edifici in Italia.
In attesa di ulteriori sviluppi, è possibile reperire informazioni dettagliate sulle procedure da seguire per usufruire del Superbonus e degli altri incentivi sul sito ufficiale del Ministero dell’Economia e delle Finanze.