Smart Working Impossibile per i Frontalieri tra Italia e Svizzera

Fase Straordinaria e Derogatoria Finisce il 31 Gennaio

La possibilità di svolgere smart working per i frontalieri tra Italia e Svizzera è a rischio di scomparire, a meno che non siano adottati correttivi o intese all’ultimo momento. Questo è quanto è stato dichiarato dall’Agenzia delle Entrate in risposta a un contribuente che aveva fatto un’interrogazione.

Regole Previste dall’Accordo Contro le Doppie Imposizioni

Secondo l’Agenzia, alla fine della fase straordinaria e derogatoria prevista dall’accordo stretto tra Italia e Svizzera nel giugno 2020, le regole contro le doppie imposizioni saranno ripristinate. Ciò significa che i frontalieri che lavorano in Svizzera ma abitano in Italia e si recano quotidianamente in Svizzera per lavorare, saranno considerati i soli lavoratori frontalieri.

Impatto sullo Smart Working

Questo significa che, con la fine della fase emergenziale, anche lo smart working per i frontalieri verrà interrotto. Nel caso specifico del contribuente che ha fatto l’interpello, il reddito percepito in Svizzera (tre quarti) dovrà essere tassato in entrambi i paesi, mentre il reddito percepito in Italia (un quarto) dovrà essere tassato esclusivamente in Italia.

Intervento del Deputato Pd Toni Ricciardi

Il deputato Pd Toni Ricciardi, insieme ad altri colleghi, ha interrogato il Ministero degli Affari Esteri per sapere come intenda tutelare i lavoratori frontalieri che, a partire dal 1° febbraio 2023, non potranno più beneficrivere dello smart working.
Il governo ha aperto alla possibilità di prorogare la disciplina, ma non c’è ancora una ratifica del nuovo accordo tra Italia e Svizzera. Il problema è che la ratifica è in attesa da più di due anni e il futuro per questi lavoratori è incerto.