Il Senato italiano ha approvato il testo di ratifica dell’Accordo tra Svizzera e Italia sull’imposizione dei lavoratori transfrontalieri con 142 voti a favore e solo un voto contrario (che si è trattato di un errore) e un astenuto. Questo nuovo accordo, che sostituirà quello precedente del 1974, dovrà ora essere approvato dalla Camera.

Vecchio Accordo vs Nuovo Accordo

Il vecchio accordo, datato 1974, disciplinava unicamente il trattamento dei lavoratori frontalieri italiani che lavoravano in Svizzera. Il nuovo accordo, invece, prevede il principio di reciprocità, regolando anche il trattamento dei frontalieri svizzeri che lavorano in Italia.

La negoziazione dell’intesa ha coinvolto anche le autorità ticinesi, grigionesi e vallesane, le organizzazioni sindacali e l’Associazione Comuni italiani di frontiera. Grazie a questo accordo, la Svizzera tratterrà l’80% (oggi poco più del 60%) dell’imposta alla fonte ordinaria prelevata sul reddito dei nuovi frontalieri che lavoreranno sul suo territorio, che saranno tassati anche in Italia, eliminando così la doppia imposizione.

Trattamento dei nuovi e attuali frontalieri

Grazie all’intesa, che è stata negoziata con la partecipazione delle autorità ticinesi, grigionesi, vallesane, organizzazioni sindacali e l’Associazione Comuni italiani di frontiera, la Svizzera tratterrà l’80% (che era poco più del 60%) dell’imposta alla fonte ordinaria prelevata sul reddito dei nuovi frontalieri che lavoreranno sul suo territorio. Questa categoria sarà tassata in via ordinaria anche in Italia, eliminando così la doppia imposizione.

Per quanto riguarda i frontalieri attuali, ovvero le persone che lavorano o hanno lavorato in Ticino, nei Grigioni e in Vallese tra il 31 dicembre 2018 e la data di entrata in vigore del nuovo accordo, si applicherà un regime transitorio. Essi continueranno a essere tassati esclusivamente in Svizzera. La Confederazione svizzera verserà ai Comuni italiani di confine fino all’anno fiscale 2033 una compensazione finanziaria del 40% della differenza tra la tassazione svizzera e quella italiana, per compensare la perdita di gettito fiscale per questa categoria di frontalieri.

Impatto sulle relazioni commerciali e sociali

L’Accordo sull’imposizione dei lavoratori transfrontalieri è stato accolto positivamente dalle parti interessate e dalle associazioni di frontalieri, che hanno riconosciuto l’importanza di regolare la situazione dei lavoratori che operano ogni giorno al di là del confine. Si prevede che l’accordo avrà un impatto positivo sulle relazioni commerciali e sociali tra Svizzera e Italia, grazie alla creazione di un quadro giuridico più chiaro e coerente.

Inoltre, il nuovo Accordo permetterà una maggiore certezza fiscale per i frontalieri che potranno, in futuro, pianificare in modo più preciso la loro situazione finanziaria, evitando incertezze e insicurezze.

In conclusione, il nuovo Accordo Smart Working tra Svizzera e Italia rappresenta un passo importante per la regolamentazione della situazione dei lavoratori transfrontalieri, che potranno lavorare in modo più sicuro e soddisfacente. La sua entrata in vigore rappresenta un’occasione per rafforzare ulteriormente le relazioni tra i due Paesi e favorire lo sviluppo di nuove opportunità per i frontalieri e le imprese.