Obiettivi e sfide dell’Europa spaziale

Gli interruzioni alle reti di comunicazione terrestri causati da attacchi informatici o disastri naturali potrebbero essere un problema del passato con l’arrivo di Iris². Questa nuova infrastruttura, pensata principalmente per i servizi governativi compresi quelli di difesa, offrirà anche applicazioni commerciali per aumentare la competitività dell’industria europea.

Secondo Thierry Breton, “lo spazio è altamente ambìto e l’Unione europea deve garantire i propri interessi essenziali. Le nostre tecnologie spaziali sono diventate capacità strategiche per i cittadini, per la resilienza delle nostre economie e per i nostri eserciti”.

Il finanziamento di Iris² avverrà tramite un partenariato pubblico-privato con contratti di appalto e una forte partecipazione industriale, una differenza rispetto a Copernicus e Galileo.

L’Europa sta anche per lanciare:

  • Il nuovo servizio gratuito di Galileo con una precisione del posizionamento fino a 20 centimetri
  • Le prime immagini di MTG-1
  • Il lancio del Jupiter Icy Moons Explorer (Juice)
  • La missione dell’ESA Euclid, deputata a mappare la geometria dell’Universo

Sull’ambizioso progetto dell’upper stage Susie di ArianeGroup, si sa ancora troppo poco, circa il secondo è il numero uno dell’Esa a fare il punto:

“dobbiamo puntare alla riutilizzabilità dei vettori e alla propulsione liquida. Nell’ambito di Themis, il progetto di un primo stadio riutilizzabile, stiamo sviluppando il nuovo motore Prometheus. All’inizio dell’anno prossimo, alla base di Kiruna, in Svezia, effettueremo i primi, cosiddetti, test di salto. Poi ci sarà da lavorare”. Non meno esplicito, Aschbacher è anche sulla competizione che i lanciatori sembrano aver scatenato fra i Paesi europei. “La concorrenza è una buona cosa, a patto non ci faccia uccidere a vicenda. Si pensi ai satelliti, un ambito in cui l’Europa eccelle e in cui, non a caso, fra le nostre industrie la competizione è serrata. Bene, sui lanciatori questa concorrenza non c’è: l’Europa si serve di una sola azienda per i razzi pesanti – ArianeGroup, ndr – e di un’altra per quelli medi – l’italiana Avio, ndr. Il monopolio, però, non è mai una condizione positiva per gli affari. Non possiamo permettercelo”

Addestramento astronauti europei e autonomia spaziale

A partire da aprile, verrà avviato l’addestramento dei 17 nuovi astronauti europei a Bruxelles. Inoltre, l’Europa sta lavorando per raggiungere l’autonomia di trasporto umano nello spazio e la riutilizzabilità dei lanciatori.

Anche se non ci sono ancora molte informazioni disponibili sul progetto dell’upper stage Susie di ArianeGroup per il trasporto umano nello spazio, l’obiettivo della riutilizzabilità dei lanciatori è al centro dell’attenzione di molti esperti del settore.

Il futuro dell’Europa spaziale

L’Europa sta affrontando molte sfide nel suo viaggio verso l’autonomia spaziale e la conquista dello spazio. Tuttavia, con la forte collaborazione pubblico-privata e la partecipazione attiva delle industrie spaziali, l’UE sta facendo progressi significativi verso la realizzazione dei suoi obiettivi spaziali. La formazione di un nuovo gruppo di astronauti europei e l’impegno a raggiungere la riutilizzabilità dei lanciatori sono solo alcuni dei passi concreti che l’UE sta compiendo per consolidare la propria posizione nel settore spaziale mondiale. È probabile che in futuro l’UE annuncerà altre iniziative ambiziose per rafforzare la propria presenza nello spazio e garantire che la sua tecnologia spaziale rimanga al passo con le esigenze dei cittadini, dell’economia e della difesa dell’UE.