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Google lancia Bard: la nuova AI che sfida ChatGPT
Nel dicembre scorso, Sundar Pichai, intervistato sul motivo per cui Google non avesse ancora sviluppato una risposta a ChatGPT, aveva evidenziato come uno dei principali ostacoli fosse legato alla difficoltà di proporre uno strumento potente ma inaffidabile. Google è considerato un punto di riferimento per la ricerca online e non si vuole presentare con un prodotto che non sia in grado di fornire risposte corrette al grande pubblico.
Ora, nei primi giorni di febbraio, Google ha annunciato ufficialmente l’arrivo di Bard, uno dei due chatbot in sviluppo. Il blog della casa di Mountain View conferma che i lavori su LaMDA e le altre tecnologie di Google AI e DeepMind stanno evolvendo a un ritmo molto elevato, richiedendo potenze di calcolo doppie ogni sei mesi, e che è giunto il momento di testare le potenzialità di LaMDA attraverso uno strumento del tutto nuovo, ovvero Bard.
Bard è la risposta diretta di Google a ChatGPT e sarà presto disponibile per un piccolo gruppo di tester scelti da Google. L’obiettivo è quello di ampliare rapidamente il pubblico, rendendo Bard disponibile a sempre più persone nelle prossime settimane.
Le differenze tra Bard e ChatGPT
La differenza principale tra le proposte di OpenAI e Google sta nel fatto che quest’ultima non si basa su un database di informazioni ben definito, ma pesca le sue risorse direttamente dal web, fornendo risposte sempre aggiornate e in linea con le ultime notizie. Google vede in Bard uno strumento utile per aiutare le persone a sviluppare la propria conoscenza e creatività. Ad esempio, Bard può spiegare le ultime scoperte del telescopio spaziale James Webb ad un bambino di 9 anni, offrire un’analisi dei migliori attaccanti di calcio in questo momento o consigli su come mettere a frutto le proprie competenze.
Bard e la Ricerca di Google
Google ha in programma di integrare Bard nella propria Ricerca, rendendo così la sua tecnologia ancora più accessibile e utile ai suoi utenti. L’idea è quella di rendere la Ricerca ancora più intuitiva e conversazionale, permettendo agli utenti di formulare le loro domande in modo più naturale, come se stessero parlando con un amico o un assistente virtuale. In questo modo, Google vuole aiutare gli utenti a ottenere informazioni più accurate e velocemente, riducendo il tempo di ricerca e fornendo risposte più specifiche e personalizzate. La speranza è che questo renda la Ricerca ancora più attraente per gli utenti e aumenti la fedeltà alla piattaforma di Google.
Google cauto sulle nuove tecnologie AI
La scarsa affidabilità di un sistema come Bard, infatti, lo renderebbe poco appetibile e persino pericoloso. Ecco perché Google insiste nel rimarcare che il suo approccio alle nuove tecnologie legate all’intelligenza artificiale sarà sempre audace ma anche responsabile.
L’espansione di Bard nella Ricerca Google
L’espansione di strumenti come Bard avverrà anche attraverso la classica Ricerca Google, dove verranno presto integrati elementi in grado di renderla più efficace nella risposta a domande articolate che includono consigli o pareri.
Ad esempio, la Ricerca Google potrà fornire una risposta precisa alla domanda “è più facile imparare il pianoforte o la chitarra e quanta pratica è necessaria per ognuno?”, componendo un testo originale realizzato tramite l’applicazione degli algoritmi AI che saranno integrati nella casella di ricerca.
Altre novità AI di Google
Oltre a Bard, Google sta lavorando su molte altre novità AI, come PaLM, Imagen e MusicLM, che presto offriranno supporto in ambiti molto vari.
Per saperne di più sul tema, vi invitiamo a leggere l’articolo pubblicato da Google sul suo blog ufficiale.