Sommario
Novità Frontalieri e smart working
È stato approvato dalla Camera dei Deputati un ordine del giorno bipartisan che impegna il governo a discutere con la Svizzera una nuova intesa sullo smart working per i lavoratori frontalieri. Questo rappresenta una grande opportunità per coloro che si trovano nella situazione di dover attraversare la frontiera per lavorare.
La pratica dello smart working si è consolidata durante l’emergenza Covid e successivamente è stata adottata anche nei due anni successivi. Inoltre, l’ordine del giorno è stato approvato grazie alle pressioni esercitate dal sindacato e dall’Associazione dei Comuni Italiani di Frontiera, sostenuto da tutte le forze parlamentari.
La proposta è stata avanzata dai deputati Andrea Pellicini di Fratelli d’Italia, Stefano Candiani della Lega e Eugenio Zoffili del Carroccio, ma l’ordine del giorno è stato preparato con l’aiuto dell’onorevole Maria Chiara Gadda, segretaria regionale di Italia Viva. La deputata del partito di Matteo Renzi ha presentato un Ordine del giorno che impegna il governo a una soluzione rapida, come aveva promesso il ministro Giorgetti poco prima delle elezioni regionali. Ora attendiamo che si dia davvero corso a questo impegno.
Il decreto mille proroghe non ha purtroppo inserito l’auspicata misura per il telelavoro dei frontalieri, per una risoluzione transitoria, in attesa della ratifica definitiva degli accordi fiscali con la confederazione elvetica. Pertanto, l’ordine del giorno bipartisan approvato dalla Camera dei Deputati rappresenta un passo avanti significativo nella direzione di una soluzione che faciliti il lavoro dei frontalieri in Svizzera e lo renda più flessibile.
Le novità legislative per i frontalieri in Svizzera
Attualmente, i lavoratori frontalieri che risiedono in Italia ma lavorano in Svizzera sono soggetti alla doppia imposizione fiscale, ovvero devono pagare le tasse sia in Italia che in Svizzera. Tuttavia, con l’entrata in vigore dell’Accordo sulle questioni fiscali e la prevenzione dell’evasione fiscale, i lavoratori frontalieri possono avere alcuni benefici fiscali.
Ad esempio, l’accordo prevede una riduzione dell’aliquota fiscale per i frontalieri italiani che lavorano in Svizzera. Inoltre, il regime di imposizione per i frontalieri che lavorano in Svizzera è stato semplificato grazie alla soppressione del modulo E106, un modulo che attestava l’iscrizione del lavoratore italiano al sistema sanitario svizzero. Questo ha reso il processo di assunzione più semplice e veloce.
Tuttavia, nonostante le novità legislative, i lavoratori frontalieri in Svizzera si trovano ancora ad affrontare alcune difficoltà, tra cui l’impossibilità di accedere a servizi di welfare svizzeri, come ad esempio l’assicurazione disoccupazione e la previdenza sociale. La situazione è ancora più critica per coloro che lavorano in settori a rischio, come ad esempio il settore edile, dove la mancanza di tutele e diritti rende il lavoro ancora più precario.
La pratica dello smart working può rappresentare una soluzione a molti di questi problemi, consentendo ai frontalieri di lavorare da casa, in Italia, senza attraversare la frontiera ogni giorno. In questo modo, si ridurrebbero i costi e le difficoltà legate agli spostamenti, e si avrebbe una maggiore flessibilità lavorativa.
Conclusioni
Lo smart working rappresenta una grande opportunità per i frontalieri in Svizzera, che possono finalmente avere la possibilità di lavorare da casa, ridurre i costi e le difficoltà legate agli spostamenti e avere una maggiore flessibilità lavorativa. Le novità legislative in corso stanno cercando di semplificare il regime di imposizione fiscale per i frontalieri e di garantire maggiori tutele e diritti ai lavoratori frontalieri in Svizzera.
Il decreto mille proroghe e l’ordine del giorno bipartisan rappresentano dei passi avanti significativi nella direzione di una soluzione che favorisca il lavoro dei frontalieri in Svizzera e lo renda più flessibile. È importante continuare a seguire da vicino gli sviluppi legislativi in corso e le pressioni politiche a livello nazionale e internazionale, per garantire ai frontalieri in Svizzera il diritto al lavoro e alle tutele e diritti fondamentali.