Frontalieri: nessuna intesa sul nuovo accordo fiscale. Nonostante anni di negoziati, discussioni e rinvii e il via libera del Parlamento svizzero, l’accordo italo-svizzero sulla tassazione dei lavoratori frontalieri non ha ancora raggiunto una soluzione. Il 19 gennaio, la Commissione congiunta Esteri e Finanze del Senato italiano ha fatto un passo in avanti dando il benestare al testo di ratifica, ma la situazione rimane incerta.
Sommario
La situazione dell’accordo fiscale per i frontalieri
Nel marzo 2022, l’allora consigliere federale Ueli Maurer si dichiarò fiducioso riguardo alla ratifica italiana dell’accordo italo-svizzero sulla tassazione dei lavoratori frontalieri, dopo che il Parlamento federale svizzero aveva approvato il decreto a larghissima maggioranza. Tuttavia, questa ratifica non è stata possibile a causa della caduta del governo Draghi nel luglio 2022, che ha ulteriormente ritardato l’iter di approvazione del testo che avrebbe dovuto entrare in vigore nel gennaio 2023.
Cosa prevede l’accordo?
Il nuovo accordo firmato il 22 dicembre 2020 a Roma dalla segretaria di Stato per le questioni finanziarie internazionali, Daniela Stoffel, e dall’allora viceministro italiano dell’economia e delle finanze, Antonio Misiani, tutela i comuni con l’erogazione dei servizi grazie al sistema dei ristorni e alla creazione di un fondo per progetti infrastrutturali e socioeconomici. Inoltre, è stato approvato un ordine del giorno che impegna il governo ad innalzare l’indennità di disoccupazione per i lavoratori frontalieri che perdono il posto di lavoro.
A fine 2021, secondo l’Ufficio federale di statistica, in Svizzera lavoravano 89’972 frontalieri italiani, di cui 77’732 in Ticino. La Confederazione trattiene ora l’80% (rispetto al 60% precedente) dell’imposta alla fonte ordinaria prelevata sul reddito dei nuovi frontalieri, che saranno tassati anche in Italia. Gli attuali frontalieri, invece, manterranno il regime fiscale fino al raggiungimento della pensione. La doppia imposizione verrà eliminata.
Chi è il lavoratore frontaliero?
L’accordo descrive il “lavoratore frontaliere” come qualcuno che vive entro 20 km dalla frontiera, lavora come dipendente nell’area di frontiera dell’altro Stato e, in linea di massima, torna a casa ogni giorno dopo il lavoro. Secondo il messaggio del Consiglio federale, l’intesa sarà riesaminata ogni cinque anni.
Inoltre, c’è una clausola che prevede consultazioni e eventuali adeguamenti periodici in materia di telelavoro. Questo significa che l’accordo evolverà e si adatterà alle esigenze del lavoratore frontaliere.
Il Regime Transitorio che tutela i Frontalieri
I frontalieri attuali – ovvero coloro che lavorano o hanno lavorato nei Cantoni Ticino, Grigioni e Vallese tra il 31 dicembre 2018 e l’entrata in vigore del nuovo accordo – godranno di una protezione speciale con un regime transitorio. Questi lavoratori rimarranno tassati esclusivamente in Svizzera e, fino all’anno fiscale 2033, la Confederazione verserà una compensazione finanziaria ai Comuni italiani di confine, pari al 40% dell’imposta alla fonte prelevata in Svizzera.