U
na mamma che allatta al seno un neonato è un’ immagine che suscita tenerezza e viene considerata naturale in qualsiasi contesto. Questo però accade sempre più raramente mano a mano che il bambino cresce. Viene quindi da chiedersi: “fino a quando è “lecito” allattare?”
Sommario
- 1 Latte materno: prima fonte di sostentamento
- 2 Fino a quando è “lecito” allattare? Per quanto tempo un bambino ha veramente bisogno del latte materno?
- 3 L’alimentazione industriale ha cambiato l’approccio all’allattamento
- 4 Fino a quando è “lecito” allattare? fino a che mamma e bambino lo desiderino
- 5 I vantaggi dell’allattamento prolungato
- 6 Scegliere consapevolmente
Latte materno: prima fonte di sostentamento
Fin dagli albori della nostra specie, l’allattamento è stata la prima fonte di sostentamento di ogni essere umano. Prima dell’avvento dei latti artificiali, riconducibile al 1865, quando Justus von Liebig commercializzò il primo sostituto del latte materno, l’allattamento era l’unica possibilità di nutrimento per i piccoli. Nonostante ciò, anche se raramente accade di chiedersi perché esistano i polmoni per respirare, spesso viene chiesto perché i bambini vengono allattati dalle loro madri.
Tutti i mammiferi si nutrono, per un periodo della loro vita variabile a seconda della specie, con il latte materno. E’ un alimento completo ed unico formulato specificamente per le necessità di crescita del piccolo. Ci vuole tempo prima che tutti i piccoli mammiferi inizino a nutrirsi di altri cibi e diventino autonomi abbandonando il latte della mamma.
Fino a quando è “lecito” allattare? Per quanto tempo un bambino ha veramente bisogno del latte materno?
Per rispondere a questa domanda ci viene in aiuto l’antropologa americana Jean Liedloff, autrice del libro “Il concetto del continuum” di cui vi consiglio la lettura. L’autrice analizza in questo libro il nostro rapporto con il bambino, spesso privo delle più spontanee esperienze di continuum (come la posizione dell’in-braccio, l’allattamento al seno, ecc).
L’antropologa, attraverso numerose spedizioni in Amazzonia, ha potuto osservare lo stile di vita e le abitudini di una popolazione di indigeni venezuelani, gli Yequana. Nel libro sopra citato, la Liedloff descrive una modalità di accudimento dei bambini che corrisponde alle loro istintive richieste. I piccoli vengono portati addosso, sono lasciati liberi di sperimentare il più possibile e viene praticato l’allattamento prolungato. Queste modalità di interazione gli permettono di crescere sicuri ed autonomi.
I suoi studi hanno messo in evidenza come i bimbi messi nelle condizioni di avere a disposizione il seno quando lo desiderano tendono poi ad abbandonarlo spontaneamente intorno ai tre anni. Così come il parlare o il camminare, questa tappa non è raggiunta nello stesso momento da tutti i bambini. Ognuno la vive diversamente in base anche alle proprie caratteristiche caratteriali.
L’alimentazione industriale ha cambiato l’approccio all’allattamento
Complici l’avvento dell’alimentazione industriale e il sempre più frenetico stile di vita a cui sono costrette spesso le madri, è completamente cambiato il nostro modo di valutare e vivere l’allattamento. Avendo a disposizione un comodo sostituto, le mamme (consigliate spesso anche dai pediatri) hanno iniziato a decidere se allattare al seno e fino a quando farlo. Non sono più stati i bambini a smettere spontaneamente di succhiare dal seno una volta pronti.
Fino a quando è “lecito” allattare? fino a che mamma e bambino lo desiderino
Credo quindi sia lecito allattare fino a che mamma e bambino lo desiderino e trovino soddisfazione e gratificazione nel farlo. Io, per esempio, pur essendo favorevole e orientata all’allattamento a termine, ho smesso di allattare Olivia al compimento dei suoi due anni. Per via di alcune inevitabili modificazioni nella mia routine quotidiana, per me era diventato un peso e non riuscivo più a godere di quei momenti insieme. Li vivevo, piuttosto, come una privazione della mia libertà personale e mi provocavano tantissima stanchezza e frustrazione. Se l’allattamento non viene più vissuto serenamente, il mio consiglio è quello di smettere, nel modo più dolce e e meno traumatico possibile. Sarebbe ovviamente l’ideale allattare però almeno per tutto il primo anno di vita del bambino (cui si accostano gradualmente i cibi solidi dopo i 6 mesi) come consigliato dall’Organizzazione mondiale della Sanità.
I vantaggi dell’allattamento prolungato
I vantaggi dell’allattamento prolungato sono innumerevoli per mamma e bambino:
-
- Per il bambino: Il latte della mamma, essendo un alimento vivo, non è sempre uguale, ma si modifica per adattarsi alle diverse esigenze del piccolo nelle varie fasi della crescita e nelle varie situazioni della vita (ad esempio, quando è ammalato e c’è bisogno di anticorpi mirati per sconfiggere virus o batteri).
Il latte materno protegge i neonati da infezioni, riduce il rischio di insorgenza di numerose patologie come la celiachia, il diabete, la sclerosi multipla e le allergie. Anche nel bambino più grande, l’apporto nutrizionale del latte materno continua ad essere importante.
E’ stato stimato che due o tre poppate dopo il primo anno di vita forniscano al bambino 1/3 delle calorie quotidiane. Oltre ai vantaggi dal punto di vista fisico, non bisogna dimenticare quelli di tipo relazionale e emotivo. Il bimbo che ha bisogno di succhiare e di star vicino alla mamma e a cui viene permesso di staccarsi quando è pronto a farlo, porterà con sé un bagaglio di esperienza e sicurezza inestimabile. - Per la mamma: l’allattamento riduce il rischio di patologie come l’osteoporosi, il tumore al seno e all’ovaio. Il livello di questa protezione è proporzionale alla durata complessiva degli allattamenti di quella donna.
- Per il bambino: Il latte della mamma, essendo un alimento vivo, non è sempre uguale, ma si modifica per adattarsi alle diverse esigenze del piccolo nelle varie fasi della crescita e nelle varie situazioni della vita (ad esempio, quando è ammalato e c’è bisogno di anticorpi mirati per sconfiggere virus o batteri).
Scegliere consapevolmente
È importante che tutti i genitori abbiamo la possibilità di fare delle scelte consapevoli riguardo all’alimentazione dei loro piccoli. Una volta adeguatamente informati e supportati, intraprendete autonomamente il vostro cammino senza preoccuparvi troppo del giudizio altrui! Buon allattamento a tutti!