m amme e bambini sono naturalmente programmati per essere in grado di avviare correttamente l’allattamento al seno, è un fenomeno assolutamente istintivo.
Se si lascia un neonato appena nato sul ventre materno, si potrà osservare come lentamente riesca a spingersi verso il seno, i capezzoli della madre si saranno scuriti durante la gravidanza proprio per permettere al piccolo di riconoscere la “strada”.
Per quanto sia un fenomeno naturale e istintivo molte donne possono aver bisogno di aiuto e di sostegno per poter avviare l’allattamento nel modo migliore possibile. Io stessa, che ho allattato Olivia per due anni, inizialmente ho avuto un po’ di difficoltà. La bambina non si attaccava bene e ho avuto ragadi profonde e dolorose per alcuni giorni.
Per questo motivo vorrei dare alcune informazioni che spero possano aiutare le neomamme ad intraprendere questo meraviglioso viaggio.
Sommario
Tutte le mamma possono allattare
E’ bene ricordare che Il 99 per cento delle mamme è fisiologicamente in grado di allattare, le donne che per motivi fisiologici non possono nutrire il proprio figlio al seno sono pochissime, solo l’1 per cento del totale.
Prima si parte, meglio è
Per avviare correttamente l’allattamento, fondamentale è permette al bambino di attaccarsi al seno subito dopo la nascita. Non è importante che sia arrivata la montata lattea perchè il bambino i primi giorni dopo il parto si nutrirà con il colostro, che racchiude tutti i nutrimenti di cui ha bisogno. Proprio grazie alla suzione che il bambino esercita, il seno verrà stimolato e produrrà il latte, favorendo quindi l’arrivo della montata lattea. Non preoccupatevi se vi sembra che la montata tardi ad arrivare, ci possono volere anche 6 o 7 giorni dal parto. E’ importantissimo, però, non smettete di attaccare il bambino se non si vuole compromettere il corretto avvio dell’allattamento.
Non dare interferenti o sostituti del seno
Soprattutto nella fase di avvio dell’allattamento o comunque almeno per i primi 40 giorni di vita del bambino, è bene non dare interferenti ai piccoli, come biberon e ciucci. Questo perchè il movimento che il bambino deve fare per utilizzare questi oggetti è diversa da quello esercitato per ciucciare il latte dal seno materno. Questo può letteralmente confondere i bimbi e far si che la suzione al seno non sia più efficace o diventi dolorosa.
Allattamento a richiesta
Consiglio sempre di allattare “a richiesta”, gli studi effettuati sulla lattazione dimostrano che è il modo migliore per garantire una produzione di latte adeguata rispetto alle esigenze del bambino. I piccoli non mangiano ad orario, ma lo fanno quando hanno bisogno di soddisfare le loro esigenze primarie. Ricordiamoci sempre che il seno non deve essere visto solo come fonte di nutrimento in senso stretto, ma il neonato può aver bisogno di consolazione, voglia di vicinanza e coccole o anche, semplicemente, potrebbe avere sete.
Il latte non è acqua
Ancora troppo spesso si sente dire che il latte dopo qualche mese diventa acqua e che non è più sufficiente a far crescere il bambino. Sono affermazioni del tutto infondate! Negli ultimi anni, infatti, sono stati compiuti centinaia di studi sulle caratteristiche e la composizione del latte materno. Il latte della mamma, essendo un alimento vivo, non è sempre uguale, ma si modifica per adattarsi alle diverse esigenze del bambino nelle varie fasi della crescita e nelle varie situazioni della vita (ad esempio, quando è ammalato e c’è bisogno di anticorpi mirati per sconfiggere virus o batteri).
L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda di allattare in modo esclusivo fino al sesto mese e sottolinea che il latte materno resta l’alimento principale nella dieta del bambino (cui si accostano gradualmente i cibi solidi) per tutto il primo anno di vita. L’allattamento continua, sempre a detta dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, fino al secondo compleanno e oltre, secondo i desideri di mamma e bambino.
Alcune componenti, poi, si potenziano nel tempo per accompagnare la crescita del bambino. È il caso di minerali come il sodio e il ferro, dei grassi e delle proteine, e di importanti fattori protettivi come la lattoferrina, il lisozima e gli anticorpi. Non solo, nel secondo anno di vita, il latte materno fornisce al bimbo un’alta percentuale di vitamine (A, B12 e C), che soddisfa buona parte del suo fabbisogno quotidiano. Insomma, non bisogna mai dimenticare che la natura sa quello che fa!
Chiedere aiuto
Come detto prima, avviare correttamente l’allattamento però non è sempre facile e per alcune mamme può risultare faticoso e frustrante. In casi come questo, se la vostra intenzione è quella di allattare, vi consiglio di chiedere aiuto. Ci sono tantissime professioniste pronte a offrirvi supporto in caso di necessità, con anche solo un paio di semplici consigli le cose possono migliorare in pochissimo tempo. Vi consiglio di rivolgervi all‘Associazione Italiana dei Consulenti Professionali in Allattamento Materno (IBCLC) o alla Leche League. Le loro consulenti sono sempre pronte a offrire sostegno alle madri per aiutare tutte a nutrire al meglio il proprio bambino.
Letture utili
Come consiglio sempre, è bene informarsi e leggere il più possibile per arrivare pronte e consapevoli al fatidico momento dell’avvio dell’allattamento.
A questo proposito mi sento di consigliare due letture che ho trovato fondamentali e attraverso le quali ho rafforzato la fiducia in me stessa e nelle capacità del mio corpo.
– Piccolo manuale pratico sull’allattamento naturale e prolungato
Fidatevi di voi
A volte potrà risultare faticoso, ma l’allattamento è un’esperienza meravigliosa che mi sento di consigliare a tutte le mamme! Il nostro bambino e il nostro corpo sanno quello che fanno, fidatevi di voi stesse e buon allattamento e coccole a tutti!