Sommario
Preoccupazioni per l’impatto negativo delle intelligenze artificiali
Da New York all’Australia, molte scuole e università hanno deciso di vietare l’utilizzo di intelligenze artificiali come ChatGPT di OpenAI. Questo bot conversazionale è in grado di generare testi con costruzione e sintassi simili a quelle umane, e la sua popolarità ha sollevato preoccupazioni riguardo all’etica e alla correttezza del suo utilizzo in contesti diversi dal divertimento. Anche l’International Conference on Machine Learning (Icml), una delle più prestigiose al mondo, ha proibito l’uso di tali sistemi per la scrittura di articoli accademici.
Jenna Lyle, portavoce del Dipartimento dell’educazione di New York, ha dichiarato in un comunicato riportato dalla CNN che “a causa delle preoccupazioni per l’impatto negativo sull’apprendimento degli studenti e per la sicurezza e l’accuratezza dei contenuti, l’accesso a ChatGPT è vietato alle reti e ai dispositivi delle scuole pubbliche di New York”. Anche Los Angeles ha bloccato l’accesso a ChatGPT nelle reti e nei dispositivi delle scuole pubbliche, al fine di proteggere l’onestà accademica.
Il successo di ChatGPT
ChatGPT ha riscosso un grande successo in rete, dimostrando l’impatto coinvolgente che può avere una intelligenza artificiale conversazionale. Tuttavia, questo successo è anche un punto debole, poiché ChatGPT può inventare fatti che non sono veri.
Misure radicali in Australia
In Australia, le cose sono state anche più drastiche. Tute le università australiane, unite nell’organizzazione nota come The Group of Eight, hanno deciso di tornare a svolgere gli esami con carta e penna, per eliminare definitivamente la possibilità che gli studenti utilizzino chatbot come ChatGPT durante gli esami.
Chatbot e l’apprendimento
L’utilizzo di chatbot come ChatGPT in contesti educativi solleva preoccupazioni riguardo all’impatto negativo sull’apprendimento degli studenti. Gli esperti temono che l’utilizzo di questi sistemi possa indurre gli studenti a dipendere dalle risposte generate dall’IA invece di pensare in modo critico e di formarsi una propria opinione. Inoltre, c’è il rischio che i contenuti generati dall’IA siano inaccurati o addirittura fuorvianti. Per questi motivi, molte scuole e università stanno adottando misure per limitare o vietare del tutto l’utilizzo di chatbot come ChatGPT in contesti educativi.
Nonostante ciò, ci sono anche voci che sostengono l’utilità dei chatbot nell’educazione, specialmente come strumento per aiutare gli studenti a imparare. Ad esempio, alcuni chatbot sono in grado di fornire feedback personalizzati e di incoraggiare gli studenti a esplorare argomenti in modo più profondo e creativo. Tuttavia, è importante che gli sviluppatori di chatbot lavorino a stretto contatto con gli educatori per garantire che i contenuti siano accurati e appropriati per l’utilizzo in contesti educativi.
In definitiva, l’impatto delle intelligenze artificiali nell’educazione è ancora oggetto di dibattito. Mentre alcune scuole e università vedono i chatbot come una minaccia per l’apprendimento degli studenti, altri li vedono come un’opportunità per migliorare l’educazione. Sarà interessante vedere come questa questione evolverà in futuro e quali misure verranno adottate per garantire che l’utilizzo delle intelligenze artificiali nell’educazione sia sicuro ed etico.