Con la rivalutazione all’inflazione delle pensioni a partire da marzo 2022, ci sono alcuni esclusi dagli aumenti. L’Inps ha fornito le ultime informazioni sulle nuove regole per la rivalutazione delle pensioni, spiegando chi riceverà l’aumento e chi no.
Sommario
Chi riceverà gli aumenti
Come indicato dall’Inps, chi ha un reddito pensionistico fino a quattro volte il minimo ha già percepito (da gennaio) l’assegno sociale aumentato del 7,3%. Una rivalutazione all’inflazione al 100%. Mentre chi deve ricevere un assegno tra le quattro e le cinque volte il minimo (con una pensione superiore a 2.101,52 euro lordi) vedrà arrivare gli aumenti con gli arretrati a marzo. La rivalutazione per queste persone, in questo caso, è all’85%. L’aumento sarà quindi del 6,205% per ogni assegno mensile. E chi ha un reddito da pensione tra le cinque e le sei volte il trattamento minimo (da 2.626,91 a 3.152,28 euro lordi)? Anche questa fascia percepirà l’aumento dal prossimo meso, ma solo il 53% del tasso di inflazione. La rivalutazione, quindi, è al 3,869%. Chi riceverà un aumento inferiore? Il meccanismo è semplice: più sale la pensione, più diminuisce la rivalutazione. Che è al 47% (con un aumento al 3,43%) per le pensioni pari o inferiori a otto volte il minimo (tra 3.153 e 4.203 euro lordi al mese). Mentre al 37% (aumento del 2,7%) per chi riceve assegni pari o inferiori a dieci volte il minimo (tra 4.204 e 5.253 euro lordi). L’ultimo gradino è infine al 32% (cioè un aumento del 2,336%) per tutti coloro che hanno assegni superiori a dieci volte il minimo (cioè prendono oltre 5.253,81 euro lordi al mese).
Chi sono gli esclusi
Non tutti coloro che non hanno ricevuto gli aumenti li avranno subito, ma solo alcune fasce di importo dei trattamenti pensionistici coinvolte dalla rivalutazione, con diverse modalità di assegnazione degli aumenti. Coloro che non riceveranno l’aumento saranno coloro che hanno un reddito da pensione superiore a 6 volte il trattamento minimo, ovvero oltre 3.152,28 euro lordi al mese. In questo caso, la rivalutazione non sarà prevista. Saranno quindi esclusi da questa rivalutazione le pensioni più alte.
Le nuove regole per la rivalutazione delle pensioni
La rivalutazione all’inflazione delle pensioni dal mese di marzo 2022 sarà effettuata sulla base delle percentuali inserite nella legge di bilancio. L’importo dell’aumento sarà calcolato in base alla percentuale di rivalutazione applicabile alla propria pensione. Inoltre, la rivalutazione delle pensioni sarà automatica, senza bisogno di presentare alcuna richiesta. I pagamenti degli arretrati relativi alla rivalutazione delle pensioni per i mesi di gennaio e febbraio saranno effettuati a partire dal primo del mese di marzo, seguendo il calendario dei pagamenti.
Le novità per il futuro
Per il futuro, nel 2024 sono attese nuove maggiorazioni in base all’inflazione del 2023. Inoltre, ci sarà la revisione della legge Fornero sulla previdenza e la pensione di cittadinanza. Si tratta di novità importanti che potrebbero cambiare ulteriormente le regole per la rivalutazione delle pensioni in futuro.
Conclusioni
La rivalutazione all’inflazione delle pensioni a partire da marzo 2022 porterà un aumento alle pensioni di molte persone, ma non a tutte. Coloro che non riceveranno l’aumento saranno coloro che hanno un reddito da pensione superiore a 6 volte il trattamento minimo. La rivalutazione delle pensioni sarà automatica e non sarà necessario presentare alcuna richiesta. Per il futuro sono attese novità importanti che potrebbero cambiare ulteriormente le regole per la rivalutazione delle pensioni. Restate sintonizzati per ulteriori aggiornamenti su questo tema.