Maggiori importi e soglie Isee con la rivalutazione dell’8,1%

La mensilità di febbraio 2023 dell’Assegno Unico, destinato a oltre 5 milioni di famiglie con figli, è già stata liquidata dall’Inps, e gli accrediti saranno disponibili sui conti correnti a partire da questa settimana. Con la rivalutazione annuale del 8,1% in base all’indice di inflazione, gli importi dell’assegno unico e le soglie Isee sono stati adeguati per il 2023. La quota minima è salita a 54,1 euro, mentre quella massima è ora di 189,2 euro, e sono stati aumentati anche gli incrementi per madri under 21, doppio reddito e dal terzo figlio in poi.

La fascia a cui spetta la quota massima dell’assegno unico è stata ampliata, includendo un numero maggiore di beneficiari, mentre la quota minima scatterà oltre i 43.240 euro di Isee. Inoltre, la rivalutazione è stata applicata anche sulle maggiorazioni previste per legge, aumentando ulteriormente il numero di figli raggiunti dalla quota massima dell’assegno.

Cosa cambia con l’adeguamento all’inflazione dell’Assegno Unico

La rivisitazione dei nuovi importi per il 2023 verrà pubblicata nei prossimi giorni con la circolare Inps. L’innalzamento della soglia minima Isee a 16.215 euro aumenterà ulteriormente il numero di figli raggiunti dalla quota massima dell’assegno (oggi oltre quattro milioni di figli, pari al 47% dei beneficiari). Chi finora ha ricevuto la quota minima a causa di un Isee oltre i 40mila euro oppure in assenza di un Isee in corso di validità, arriverà a prendere 54,1 euro a figlio.

È importante sottolineare che, se non si rinnova l’Isee entro la fine di questo mese, verrà erogata solamente la quota minima di 54,1 euro a figlio, indipendentemente dall’Isee dell’anno precedente. Pertanto, è fondamentale mantenere l’Isee aggiornato per poter beneficiare dell’assegno unico nella sua interezza.

Inoltre, la rivalutazione dell’8,1% non riguarda solo gli importi dell’assegno unico, ma anche le maggiorazioni previste per legge. In particolare, la maggiorazione per i figli con disabilità è stata incrementata del 5,5%, portando la quota mensile a 372,5 euro. Inoltre, la maggiorazione per le famiglie monoparentali è stata aumentata del 4,3%, arrivando a 117,4 euro al mese per figlio.

Incrementi per madri under 21, doppio reddito e dal terzo figlio in poi

Con la rivalutazione dell’8,1%, sono stati incrementati anche gli importi destinati a specifiche categorie di beneficiari dell’assegno unico. In particolare, le madri under 21 vedranno un aumento dell’8,5% sull’importo base, portando la quota a 77,9 euro al mese per figlio.

Le famiglie con doppio reddito vedranno un incremento dell’8,1% sulla maggiorazione per il secondo figlio, che passa da 79,2 a 85,6 euro al mese. Inoltre, l’incremento per il terzo figlio è stato aumentato del 6,7%, portando la quota mensile a 166,4 euro.

È importante ricordare che l’assegno unico non è una misura universale, ma viene erogato in base all’Isee della famiglia. Per poter beneficiare dell’assegno unico, infatti, l’Isee non deve superare i 50.000 euro annui. Inoltre, l’assegno unico è destinato a famiglie con figli minori di 21 anni, oppure di età superiore ma ancora a carico fiscalmente, ed è erogato in base al numero di figli a carico.

Conclusione

In conclusione, la rivalutazione annuale dell’Assegno Unico rappresenta un’importante opportunità per le famiglie italiane con figli, in quanto garantisce un sostegno economico adeguato alle esigenze delle famiglie. Grazie all’aumento dei massimali e delle soglie ISEE, un numero sempre maggiore di famiglie potrà beneficiare di questo strumento di sostegno economico, che rappresenta un importante contributo per far fronte alle spese necessarie per la cura e l’educazione dei figli. Tuttavia, è importante che le istituzioni continuino a monitorare l’efficacia di questo strumento, per garantire che sia in grado di rispondere alle esigenze delle famiglie in modo efficace e tempestivo, e che sia sempre aggiornato alle mutevoli condizioni economiche del paese. In questo modo, l’Assegno Unico potrà continuare a rappresentare una risorsa preziosa per le famiglie italiane, contribuendo alla creazione di una società più giusta e inclusiva.